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I desideri celesti e il fenomeno delle stelle cadenti

Si avvicina la “notte dei desideri”, la più attesa dell’anno. Lo sciame meteorico delle perseidi, meteo permettendo, è pronto a dare spettacolo.

di Andrea Castelli

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Una perseide in transito. Credits: https://www.ilpost.it.

Stelle e desideri vanno da sempre a braccetto e il motivo risiede proprio nell’etimologia del sostantivo “desiderio”. Desiderare, dal latino de-sidera, letteralmente significa “senza stelle”, “mancanza di stelle”; il desiderio è quindi la presa di coscienza dell’assenza di punti fissi per orientarsi (anche in senso figurato) – le stelle, appunto – e la conseguente ricerca appassionata di qualcosa che ci guidi o che ci sia di buon auspicio. E il cielo ci offre proprio una “notte dei desideri” – il 10 agosto, la notte di S. Lorenzo – dove pare che le stelle addirittura si stacchino dalla volta celeste per indicarci la via; perché de-sidera significa anche questo, “giù dalle stelle”.
In realtà, per fortuna nostra, nessuna stella si stacca e ci piove addosso e quelle che poeticamente chiamiamo “stelle cadenti” – o “lacrime di S. Lorenzo”, per il fatto che se ne vedono di più nei giorni attorno al 10 agosto, ricorrenza del martirio del santo – alla fine dei conti, non sono affatto stelle. Il loro nome, in gergo tecnico, è “meteore”, ovvero detriti di rocce e polveri depositati nello spazio da comete e asteroidi durante il loro viaggio attorno al Sole che si surriscaldano per attrito fino a vaporizzarsi quando entrano a velocità elevatissime, circa 200000 Km/h, nell’atmosfera terrestre. Inoltre, questi frammenti, riscaldandosi, finiscono per ionizzare gli atomi delle molecole che compongono l’atmosfera, portandoli così a emettere luce.
Lo sciame meteorico del 10 agosto, noto da millenni, è un regalo della cometa periodica 109P/Swift-Tuttle (periodo di 133,28 anni), scoperta nel 1862 indipendentemente dagli astronomi Lewis Swift e Horace Parnell Tuttle, anche se fu Giovanni Schiaparelli nel 1866 a mettere in relazione il fenomeno di queste “stelle cadenti” con i detriti lasciati da quella cometa. Ogni volta che passa vicino al Sole, il nucleo della Swift-Tuttle, costituito da roccia ricoperta da ghiaccio, si scalda e il ghiaccio sublima, passando cioè dallo stato solido a quello gassoso. Il gas viene rilasciato sotto forma di plasma (gas altamente ionizzato) che dà origine, oltre che alla chioma, alla “coda luminosa” della cometa, mentre le polveri e alcuni detriti rocciosi, che prima erano intrappolati nel ghiaccio, vengono disseminati nello spazio e danno vita alla “coda di polveri”. Pur non emettendo luce, essa riflette però quella del Sole. La Swift-Tuttle deposita lungo la sua orbita un numero molto elevato di detriti solidi (“meteoroidi”, in gergo tecnico) che hanno dimensioni variabili da quelle di un piccolo sasso a quelle di un granello di sabbia. Questi detriti vanno a formare dei grossi e densi filamenti nello spazio interplanetario che la Terra, percorrendo la sua orbita a una velocità media di circa 108000 Km/h, attraversa ogni anno nel periodo che approssimativamente va dalla metà di luglio alla fine di agosto. In sostanza, è quello che accade ai moscerini che urtano fatalmente il parabrezza di un’auto in corsa: non sono loro a suicidarsi, siamo noi a investirli!
Lo spettacolo delle “stelle cadenti” di agosto è anche noto con il nome di “sciame delle perseidi”, dal momento che, per un osservatore terrestre, il punto nel cielo dal quale sembrano provenire (radiante) si trova nella costellazione di Perseo. Dalle latitudini italiane, il radiante è visibile in direzione NE, abbastanza alto, dopo la mezzanotte. Per far sì che la caccia sia il più possibile proficua, è meglio osservare nella seconda parte della notte (da mezzanotte a poco prima dell’alba), poiché si può assistere a un notevole incremento dell’attività meteorica dovuto al fatto che, in queste ore, chi risiede nelle nostre zone si trova sulla porzione di superficie terrestre che avanza in direzione delle polveri cometarie. Sarà inoltre fondamentale cercare cieli particolarmente bui, così che nella notte di picco tra il 12 e il 13 agosto di quest’anno, chi è fortunato potrà riuscire a vedere fino a circa 70-80 meteore all’ora, grazie anche al fatto che la Luna sorgerà piuttosto tardi. E ricordatevi che non serviranno binocoli o telescopi, basteranno i vostri occhi!
Non si disperi però chi non potrà essere presente a questo appuntamento, dal momento che una “notte dei desideri” c’è praticamente ogni mese, non solo ad agosto! Infatti, sono molteplici gli sciami meteorici, generati da altri corpi celesti, che il nostro pianeta attraversa nel corso dell’anno: Quadrantidi a gennaio (asteroide 2003 EH1), Liridi ad aprile (cometa C/1861 G1 Thatcher), Orionidi a ottobre (cometa 1P/Halley), Leonidi a novembre (cometa 55P/Tempel-Tuttle), Geminidi a dicembre (asteroide 3200 Phaethon), solo per citarne alcuni famosi.
A noi non resta quindi che augurarvi cieli sereni e… buona caccia, qualsiasi periodo scegliate.

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