In questo mese di Ottobre grande protagonista del cielo notturno è Marte.
Di Davide Cenadelli.
Il Pianeta Rosso il giorno 13 si troverà in opposizione al Sole, nella costellazione dei Pesci, e sarà l’oggetto più brillante del cielo notturno dopo la Luna e Venere, che però si vede solo nelle ore antelucane che precedono l’alba. L’opposizione è una configurazione orbitale che si verifica quando la Terra e Marte sono dalla stessa parte del Sole, allineati con esso, con la Terra in mezzo. Questo implica che i due pianeti raggiungano la minima distanza reciproca, con Marte che appare molto brillante in cielo e resta visibile per tutta la notte. Visto da Terra, il pianeta appare in direzione opposta al Sole (da cui il nome “opposizione”) per cui si leva al tramonto, culmina nel cuore della notte e tramonta all’alba. Marte si trova in opposizione ogni due anni abbondanti, ma non tutte le opposizioni sono uguali. Infatti il pianeta ha un’orbita abbastanza eccentrica: la sua eccentricità è pari a 0,09, non altissima ma nemmeno trascurabile, e seconda più alta tra i pianeti del Sistema Solare dopo Mercurio. Questo implica che quando si trova in opposizione al perielio, la distanza Terra-Marte è significativamente inferiore a un’opposizione afelica. L’opposizione di quest’anno è quasi perielica, quindi molto favorevole, con una distanza Terra-Marte di 62 milioni di km, e nei prossimi anni avremo altre opposizioni, ma via via più afeliche, fino a tornare a una perielica e più spettacolare di quella attuale non prima del settembre 2035, quando la distanza Terra-Marte sarà di 57 milioni di km. Quindi, non perdiamo l’occasione di guardare Marte questo mese: per vederlo meglio di così dovremo aspettare quindici anni!
Oltre a Marte, restano visibili per la prima parte della notte Giove e Saturno: bassi verso sud col primo buio, vanno poi a tramontare a sudovest col procedere della notte. Il 28 ottobre sarà in opposizione al Sole anche Urano, nella costellazione dell’Ariete. Nella seconda metà del mese, il giorno 21, toccherà il picco lo sciame meteorico delle Orionidi, originate da detriti disseminati dalla celebre cometa di Halley. L’osservazione di qualche bella meteora è possibile nelle ultime ore della notte, prima dell’alba, senza disturbo da parte della Luna che si presenterà in quei giorni al Primo Quarto, quindi visibile nelle prime ore di buio.
Il cielo stellato mostra ancora parte del cielo estivo, con le costellazioni della Lira e del Cigno molto alte di sera, e più bassa l’Aquila, e le costellazioni tipiche dell’autunno: sono ben visibili il Quadrato di Pegaso e la lunga catena di stelle che delineano il corpo di Andromeda e di Perseo. Molto alte appaiono le costellazioni circumpolari di Cassiopea e Cefeo, mentre verso sudest vediamo pian piano sorgere la Balena, che non rappresenta il pacifico cetaceo cui pensiamo con simpatia, ma nientemeno che un mostro marino. Un antico mito greco raggruppa queste costellazioni in un’unica storia. Essa racconta che Cassiopea, regina d’Etiopia e moglie di Cefeo, un brutto giorno si vantò di essere più bella delle Nereidi (o, secondo una versione alternativa, disse che la figlia Andromeda era più bella di loro), ninfe del mare, che chiesero al dio Poseidone di punire la regina per la sua vanità. Un mostro marino fu mandato a devastare le coste del regno, e l’oracolo di Apollo predisse che lo si sarebbe potuto calmare sacrificandogli la principessa Andromeda. Andromeda fu dunque legata a uno scoglio ma, quando arrivò il mostro con l’intento di divorarla, arrivò anche Perseo, che aveva tagliato la testa della Medusa e la portava con sé in un sacco. L’aveva tagliata senza guardarla, perché la Medusa era una fanciulla bellissima che era stata mutata in un mostro, con serpenti al posto dei capelli e capace di pietrificare con lo sguardo. Dal sangue zampillante dal collo reciso della Medusa era nato Pegaso, il cavallo alato. Perseo giunse sul luogo in cui il mostro stava per attaccare Andromeda, gli mostrò la testa della Medusa, il mostro fu pietrificato e Andromeda fu salvata.
Nel cielo autunnale appare anche, bassa verso sud, una stella brillante, Fomalhaut, stella autunnale per antonomasia, nella costellazione del Pesce Australe. Nella fascia zodiacale, invece, vediamo bene le costellazioni dell’Acquaro, dei Pesci e dell’Ariete. Il Sagittario e il Capricorno, visibili di prima sera, vanno a tramontare abbastanza presto, mentre all’orizzonte nordorientale si affaccia il Toro.
LA STELLA DEL MESE: ACHIRD
La costellazione di Cassiopea ha una caratteristica forma a W, con cinque stelle che ne costituiscono i vertici. Tra due di esse, Schedar e Gamma Cassiopeiae, si nota una stellina più debole che si chiama Achird. Intuitivamente, ci verrebbe da pensare che, delle tre, apparendo più debole, possa essere la più lontana, invece è esattamente il contrario, è la più vicina, distando solo 19,4 anni luce, mentre Schedar ne dista 228 e Gamma Cassiopeiae 550. Se queste due stelle appaiono più luminose di Achird pur essendo più lontane, è perché sono intrinsecamente molto più luminose: Schedar è una gigante arancione 42 volte più grande del Sole e quasi 700 volte più luminosa, mentre Gamma Cassiopeiae è una subgigante azzurra “solo” 10 volte più grande del Sole ma ben 34.000 volte più brillante grazie all’altissima temperatura superficiale di 25.000 gradi. E la nostra Achird? Si tratta di una nana gialla molto simile al Sole: le dimensioni sono pressoché identiche e la luminosità è leggermente superiore a quella del nostro luminare. Ci mostra come apparirebbe il Sole visto da una ventina di anni luce di distanza: ancora ben visibile a occhio nudo, ma non certo appariscente, e più debole anche di stelle molto più lontane, ma assai più luminose. In altre parole, se fossimo su un ipotetico pianeta di Achird, vedremmo il Sole esattamente come noi vediamo questa stella da Terra.
In generale, quasi tutte le stelle visibili a occhio nudo sono intrinsecamente più brillanti del Sole. Quelle simili ad esso, come Achird, o più deboli, sono solo una manciata. Detto così, sembra che il Sole (e Achird) siano tra le stelle meno brillanti in assoluto, ma attenzione: nella frase precedente ho detto che quasi tutte le stelle visibili a occhio nudo sono più brillanti del Sole, e le stelle visibili a occhio nudo non rappresentano la media delle stelle. Se esistono stelle intrinsecamente deboli, saranno visibili a occhio nudo? Ovviamente no, e osservando molte stelle con i telescopi si è scoperto che la grande maggioranza sono effettivamente più deboli del Sole. Diciamo che per ogni stella che lo supera, nella Galassia ce ne sono circa 15 meno brillanti. Insomma il nostro Sole, così come Achird, sono nella parte alta della classifica, pur senza essere tra le stelle più brillanti in assoluto. Grazie Achird, per averci aiutato a capire che il nostro Sole è, tutto sommato, una stella cospicua!
E grazie anche per lo spettacolo che ci offri al telescopio. Se puntate un telescopio su di lei, rimarrete ammirati: vicino a questa nana gialla appare una più debole nana di colore arancio-rossastro, grande i due terzi del Sole e 17 volte meno brillante. Le due componenti hanno una distanza media di circa 70 unità astronomiche, ovvero più del doppio della distanza di Nettuno dal Sole, e orbitano intorno al centro di massa comune in 480 anni. Achird è una stella doppia bellissima grazie al contrasto cromatico tra le due componenti: una gialla e una rossastra, proprio come i boschi che in ottobre si vanno tingendo di questi colori!
Note sull’Autore
Davide Cenadelli, PhD, è ricercatore all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) dove si occupa, tra le altre cose, di didattica e divulgazione. All’Osservatorio Astronomico, nel corso di serate prefissate, è possibile partecipare a visite guidate notturne durante le quali, in caso di bel tempo, è possibile osservare, sotto la guida di Davide o colleghi, il cielo a occhio nudo e col telescopio, compresi alcuni degli oggetti sopra menzionati, o altri, a seconda della stagione.
Per informazioni sull’Osservatorio Astronomico e per prenotare una visita guidata diurna o notturna: http://www.oavda.it