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Materia in fuga

Il 06 e il 07 Ottobre partirà la seconda edizione della rassegna Musica e Scienza. Ad aprire questa nuova edizione una conferenza-concerto dove dialogheranno la fisica sub-atomica e la musica suonata dall’orchestra sinfonica G.Verdi di Milano

di Simone Iovenitti

Dopo che vinse il premio Nobel, un giornalista chiese a Richard Feynman quale fosse la frase più breve possibile per veicolare un grande contenuto scientifico. Lo scienziato statunitense non esitò un secondo: “everything is made of atoms”, la materia è fatta di atomi. Questa affermazione può sembrare banale, ma costituisce invece una conquista inestimabile per il genere umano: solo indagando profondamente la struttura di ciò che esiste gli uomini hanno potuto intenderne correttamente la natura. Gli scienziati nei secoli hanno studiato la materia con ipotesi ed esperimenti, isolando le particelle di cui è composta e analizzandone le proprietà. Chiaramente questo approccio non è efficace soltanto in fisica: quando studiamo certi componimenti musicali, non seguiamo forse un procedimento analogo? Per comprendere una fuga ad esempio, bisogna distinguere le sue voci e considerarle separatamente: solo così si è consapevoli del ruolo di ogni parte e della sua funzione nella percezione polifonica d’insieme. Se per conoscere un atomo di idrogeno bisogna iniziare dal protone e dall’elettrone, così per apprezzare una fuga di Bach bisogna partire dal soggetto e dal controsoggetto. La materia e la fuga vengono dunque analizzate col medesimo approccio e considerando altre loro sorprendenti analogie si scoprono molti aspetti fondamentali sia della fisica che della musica. In fin dei conti, lo scienziato e il musicista sono uomini alla ricerca dello stesso fine: conoscere gli elementi costitutivi fondamentali per comprendere la natura di ciò che osservano oppure ascoltano. In questo parallelismo, la materia non è altro che una fuga già composta.

Questi e altri temi approfonditi verranno trattati nel concerto sinfonico del 6 ottobre 2020 e nella replica del giorno seguente. Le parole e le immagini dell’astrofisico Simone Iovenitti spiegheranno la struttura della materia nella scala sub-atomica, mentre il direttore d’orchestra Ruben Jais illustrerà la struttura geniale di una fuga di Bach e una di Mozart, che verranno suonate poi dall’Orchestra Sinfonica di Milano. La musica e la fisica non sono mai state così vicino.

L’evento è organizzato dall’orchestra La Verdi e dal gruppo di divulgazione Physical Pub, con la promozione di LOfficina del Civico Planetario di Milano

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