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Il cielo di Agosto 2025

Il mese di Agosto è particolarmente adatto all’osservazione del cielo, e non solo per lo sciame meteorico delle Perseidi.

di Davide Cenadelli

Agosto… mese di vacanze e di tepori serali, mese quindi molto adatto all’osservazione delle meraviglie celesti. Appena sceso il buio, si vedono ancora bene Boote con la brillantissima Arturo, la Corona Boreale, Ercole, il Serpente, Ofiuco, lo Scorpione basso sull’orizzonte meridionale, a est del quale troviamo il Sagittario. Col passare delle ore il Triangolo Estivo, già alto al tramonto, occupa la zona zenitale. Esso è formato da tre stelle brillanti: Vega, nella costellazione della Lira, Altair nell’Aquila e Deneb nel Cigno, in ordine decrescente di luminosità apparente. Naturalmente la luminosità apparente non ci dice quale fra le tre stelle sia la più luminosa intrinsecamente, bisogna conoscere anche la distanza. La distanza di Altair e Vega è ben nota, essendo queste due stelle relativamente vicine: rispettivamente 17 e 25 anni luce. Si può quindi calcolare che esse sono entrambe due stelle nane più grandi e brillanti del Sole che emettono rispettivamente 11 e 40 volte più luce del nostro luminare diurno. Deneb è molto più lontana, così lontana che le misure di distanza di questa stella sono difficili e abbastanza incerte. Uno dei valori più attendibili pubblicati ad oggi dice che Deneb si trova a 2.600 anni luce e ne risulterebbe che questa stella eccezionale è una supergigante bianco-azzurra 200 volte più grande e 200.000 volte più luminosa del Sole. Per luminosità apparente essa appare al 19° posto in cielo, ma tra le 20 stelle apparentemente più luminose del cielo notturno essa è in assoluto la più lontana, nonché quella intrinsecamente più luminosa.
Le tre costellazioni cui appartengono queste tre stelle sono ricche di storia. Secondo la mitologia greca, la Lira rappresenta lo strumento musicale suonato da Orfeo, cantore e musico sublime capace di incantare uomini e animali. Sfortunatamente Orfeo perse la moglie Euridice, morsa e uccisa da un serpente. Allora, inconsolabile, si recò nel regno dei morti – che i Greci immaginavano essere sottoterra – per ritrovarla. Raggiunti Ade, il dio di questo regno, e la moglie Persefone, li commosse suonando la lira e cantando il suo dolore per la perdita della moglie, al punto che essi permisero a Euridice di tornare nel mondo dei vivi. A un patto, però: che Orfeo si incamminasse davanti a lei e non si voltasse mai a guardarla fino a che non fossero uscito dal regno dei morti. Orfeo ebbe cura di rispettare questo divieto ma, appena uscito dalla porta di tale regno, si voltò a guardare Euridice, senza pensare che ella, trovandosi un po’ indietro, non l’aveva ancora varcata. E così Euridice dovette ritornare indietro ed Orfeo la perse di nuovo. Come tutti i miti, anche questo ha dei significati e forse il più ovvio è l’invito a non guardarsi troppo indietro, ma a guardare avanti. Il passato vive dentro di noi, ma non può più essere cambiato, mentre il futuro è ancora tutto da scrivere.
Il Cigno rappresenta invece l’animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda, dall’unione con la quale nacque Polluce. Quella stessa notte, però, Leda si congiunse anche al marito Tindaro e da questa unione nacque Castore. Polluce e Castore sono rappresentati nella costellazione dei Gemelli, invisibile in cielo in questo periodo. Secondo un’altra interpretazione, il Cigno rappresenterebbe invece Orfeo stesso, posto in cielo vicino alla sua amata Lira.
L’Aquila invece identifica l’animale simbolo di Zeus che portava e riportava al dio il fulmine che egli scagliava. L’aquila rapì anche Ganimede, descritto da Omero come il più bello degli uomini, per trasportarlo sul Monte Olimpo ove divenne il coppiere degli dei e a Ganimede è dedicata la vicina costellazione dell’Acquario.
Agosto è anche il mese in cui l’estate diviene matura e comincia a declinare e ce lo ricordano le costellazioni autunnali, che si affacciano all’orizzonte già dalle ore serali. Pegaso, Andromeda e Perseo ci ricordano che il cambio di stagione non è lontano. Quando, verso fine mese, le costellazioni della nuova stagione si mostreranno sempre più alte in cielo, alcuni penseranno con nostalgia all’estate che se ne va, altri – come il sottoscritto – con piacere all’autunno che si avvicina. Veniamo ora ai pianeti del Sistema Solare. Marte è brevemente visibile col primissimo buio a inizio mese verso ovest, mentre verso fine mese, essendosi avvicinato prospetticamente al Sole, la sua visibilità diminuisce ulteriormente divenendo sostanzialmente poco rintracciabile, complice anche la luminosità non elevatissima, nella costellazione della Vergine. Giove, dopo la congiunzione col Sole di fine giugno, diviene via via meglio visibile nei cieli antelucani, nei Gemelli, sorgendo 2-3 ore prima del Sole. Venere, pure visibile prima dell’alba, sarà protagonista di una spettacolare congiunzione con Giove la mattina presto del giorno 12. Facile riconoscerli: sono i due oggetti più brillanti del cielo dopo il Sole e la Luna. Il più brillante dei due è Venere, di magnitudine -4, mentre Giove apparirà di magnitudine -2, ovvero oltre 5 volte più debole, ma comunque molto luminoso. Venere passerà nel corso di agosto dai Gemelli al Cancro. Passerà invece dal Cancro al Leone Mercurio, che presenterà un’occasione favorevole all’osservazione prima dell’alba nella seconda metà del mese. Considerando la contemporanea presenza nel cielo dell’aurora di Venere e Giove, vale decisamente la pena di alzarsi presto, in particolare le mattine del 20 e 21 quando anche la falce lunare passerà nella stessa zona di cielo. Saturno, nei Pesci, si leva sempre prima: in tarda serata a inizio mese, fino intorno alle 21:00 a fine mese, risultando quindi visibile per gran parte della notte. Infine, agosto è il mese delle Perseidi, le famose meteore di agosto. Esse sono associate alle polveri sparse dalla cometa 109P/Swift-Tuttle lungo l’orbita che percorre in circa 133 anni attorno al Sole. Le microscopiche particelle di polvere, entrando nell’atmosfera terrestre a gran velocità, creano numerose e spettacolari scie di ionizzazione (le strisce luminose che vediamo in cielo). Il termine Perseidi deriva dal fatto che il radiante (la zona nel cielo da cui sembrano scaturire, prospetticamente parlando) si trova nella costellazione di Perseo, appena sotto Cassiopea. Lo sciame raggiungerà il picco massimo nella notte tra il 12 e il 13 agosto, ma sarà possibile vedere diverse meteore anche nelle notti precedenti e successive. Teoricamente al massimo possono essere osservabili fino a un centinaio di meteore all’ora, anche se nella pratica saranno probabilmente molte di meno anche a causa della Luna, che sarà piena il 9 agosto. Di conseguenza, nei giorni in cui le Perseidi si mostreranno al meglio, andrà verso l’ultimo quarto, sorgendo via via più tardi, ma il disturbo della luce lunare sarà comunque abbastanza presente, un po’ meno intorno al Ferragosto. A proposito, dal punto di vista della scienza non è vero che si realizza un desiderio se si vede una meteora, tranne in un caso: se il desiderio è proprio quello di vederne una!

LA STELLA DEL MESE: NUNKI

Bassa sull’orizzonte meridionale, nelle sere di agosto splende la costellazione del Sagittario. La sua stella più brillante è Kaus Australis, seguita da Nunki che, leggermente meno luminosa, brilla di magnitudine 2. È la più luminosa delle quattro stelle che costituiscono il manico della “teiera” del Sagittario.
Il nome Nunki è di origine babilonese o assira e sembra legato all’acqua, forse al dio sumero Enki, associato all’acqua e al mare. Il nome Nunki in realtà si riferiva a un gruppo di stelle ed è discusso se si trattasse o meno di stelle poste in realtà in una zona diversa del cielo, che poi le vicende storiche hanno “traslato” alla regione ove si trova la nostra stella.
Si tratta di un sistema binario stretto posto a 230 anni luce da noi: le due componenti sono molto simili, di colore blu, ovvero molto calde, con raggio circa 4 volte quello solare e luminosità oltre 1.500 volte superiore. Sono entrambe stelle nane con masse tra 6 e 7 volte quella del Sole. Un destino molto curioso attende questo sistema: nonostante le due stelle abbiano massa insufficiente a generare un’esplosione di supernova, si pensa che in futuro, quando la più massiccia evolverà in una gigante rossa, possa espandersi al punto che la compagna le strapperà materia, portandola a superare il limite minimo di massa per esplodere. È la stella più vicina al Sistema Solare che darà vita a una supernova, tra circa 20 milioni di anni.

Davide Cenadelli è un astrofisico PhD che ha svolto per anni attività di ricerca all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA), dove si è anche occupato di didattica e divulgazione.

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