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Domani vado sulla Luna. Come mi vesto?

Se lo saranno pur chiesto gli scienziati della NASA quando Kennedy ha gridato al mondo “Abbiamo deciso di andare sulla Luna”.
Certo non partivano da zero: qualche pilota d’alta quota già indossava tute pressurizzate e maschere per l’ossigeno. Ma una cosa è stare nell’abitacolo di un jet, un’altra saltellare sul nostro satellite.

di Ilaria Arosio

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André Courrèges

Il corpo umano è fatto per vivere su un pianeta Terra che ha un’accelerazione di gravità di 9,8 m/s2, una pressione di una Atmosfera (1,01325 bar), una temperatura intorno ai 20 gradi, protetto dai raggi cosmici da uno spesso strato di gas che chiamiamo atmosfera e che contiene ossigeno.
Sulla Luna non c’è nulla di tutto ciò: gravità un sesto di quella terrestre, niente pressione, temperature da -100 a + 100, via libera ai raggi cosmici e niente ossigeno.
Che ci si può fare? Ci si copre! Come l’uomo ormai fa da millenni: c’è chi ritiene che la più grande invenzione dell’uomo sia stato l’ago con il quale ha costruito le prime calzature, le prime pellicce e ha conquistato le regioni apparentemente meno ospitali del pianeta. Ora si tratta di affinare gli strumenti per conquistare zone ancora meno ospitali… .
Dal velcro al goretex passando per il Memory Foam, gli occhiali REVO, i moon boot, la conquista dello spazio ha richiesto nuovi materiali, nuove tecnologie, nuove idee… e ha contribuito ad abbattere qualche tabù.
Nello spazio ci si va con la geometria, con la matematica, calcoli perfetti di orbite circolari o ellittiche; è il trionfo del progresso scientifico che apre una nuova via da percorrere. Lo stilista francese André Courrèges assorbe tutto l’interesse per lo spazio e, prima ancora che l’uomo metta piede sulla Luna, nel 1964 fa sfilare in passerella le sue Moon Girls: celebra la geometria attraverso mises stilizzate, triangolari o trapezoidali, linee dritte, drittissime, caschi enormi, occhiali e gonne corte anzi cortissime… le minigonne.
«Seguivamo la stessa logica, anche se creavamo moda per persone diverse. […] Nessuno ha inventato la mini, nasceva da una volontà. André Courrèges ha scioccato l’alta moda, portandola nel moderno. Questa è stata la sua rivoluzione. Io ho semplicemente realizzato un desiderio comune e accorciato le gonne per ragazze come me.» Mary Quant
Emblema dell’emancipazione femminile, della volontà di muoversi liberamente, la minigonna è la regina dell’immaginario scientifico di conquista dello spazio: compare infatti per la prima volta nel film “Il Pianeta Proibito” come abito di scena su idea della costumista Helen Rose nel 1956, dieci anni prima che invadesse passerelle e strade londinesi. Simbolo del futuro, la minigonna diventa poi parte dell’uniforme standard dell’equipaggio femminile di Star Trek per volontà del produttore Gene Roddenberry.
Certo, la moda futurista di Courrèges la vuole in plastica, da indossare con stivali alti in PVC; gli stilisti della “space age” infatti – Pierre Cardin e Paco Rabanne tra i tanti – si lasciano ispirare da tecnofibre e dai nuovi materiali sfruttati nella corsa allo spazio.
Alluminio, plastica, plexiglass, carta, fibre ottiche, PVC, vinile, fibra di vetro diventano i tessuti del presente che strizza l’occhio al futuro.
“Paco Rabanne? Non è un sarto, ma un metallurgico” commenta Coco Chanel .
Dallo spazio alla vita quotidiana, dall’estetica al comfort, l’uomo ha fatto della necessità di coprirsi (o scoprirsi) un’arte che ha assorbito le più grandi innovazioni culturali e tecnologiche, comunicando attraverso gli abiti nuove idee e nuovi orizzonti.
Complice un rinnovato interesse per l’astronomia e lo spazio – che, dalla cinematografia alla letteratura, celebra la potenza visionaria di viaggi interplanetari, tunnel spazio-temporali e onde gravitazionali – oggi viviamo una nuova “space age”. Avete il vestito giusto per l’occasione?

Associazione LOfficina vi aspetta al Planetario di Milano lunedì 1 Aprile per il ciclo Pop Science Rivestirsi di cielo:Tecnologia e innovazione tra le stelle. Un’occasione speciale per comprendere come l’astronomia e lo spazio hanno e stanno influenzando la nostra vita.

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