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Il Cielo di Luglio 2021

Grande protagonista delle calde notti di luglio è la scia bianca che attraversa il cielo: la Via Lattea.

Di Davide Cenadelli.

D’estate, se ne vede la parte più luminosa, dato che la notte terrestre punta in direzione delle regioni centrali della nostra galassia, quelle ove le stelle sono più addensate. Per la precisione, il centro galattico si trova nella parte occidentale della costellazione del Sagittario, vicino al confine con lo Scorpione, non lontano dalla stella Alnasl che identifica la punta della freccia che il Sagittario sta per scagliare. Attenzione però: quando si dice che il centro galattico “si trova nel Sagittario vicino alla stella Alnasl”, non si intende dire che questa stella o le altre della costellazione si trovino fisicamente in prossimità del centro della nostra galassia! Ricordiamo infatti che una costellazione è un campo di cielo che contiene alcune stelle con cui la fantasia degli uomini ha disegnato delle figure immaginarie, e si dice che appartiene a una costellazione ogni oggetto che si trovi compreso in tale regione celeste. Si tratta però di una questione prospettica: le stelle e ogni altro oggetto celeste come ammassi, nebulose e galassie che si trovano “nella” costellazione, anche se appaiono vicini in cielo, di norma non sono vicini nello spazio, ma a distanze diverse da noi. Così, le stelle del Sagittario si trovano tipicamente a decine o centinaia di anni luce di distanza (ad es. Alnasl è una gigante arancione a circa 100 anni luce), mentre il centro della Galassia è molto più lontano, a 26-27.000 anni luce da noi.
Per la verità, il centro della nostra galassia non è visibile direttamente. Sul piano del disco galattico, infatti, ci sono nubi di polveri che assorbono la luce delle stelle retrostanti, così che si riesce a vedere fino a qualche migliaio di anni luce di distanza, e ciò che è più lontano viene nascosto. Osservando però in regioni spettrali a lunghezza d’onda maggiore del visibile, ovvero infrarosso, microonde ed onde radio, si riesce a vedere più lontano, in quanto la maggiore lunghezza d’onda permette a queste onde elettromagnetiche di “saltare” più agevolmente i microgranuli che compongono le polveri interstellari, così da essere diffuse in misura minore. In altre parole, le polveri sono più trasparenti a queste lunghezze d’onda e in questo modo è possibile vedere più lontano, fino al centro galattico ove si annida un buco nero supermassiccio di circa 4 milioni di masse solari, chiamato Sagittarius A*.
La regione del Sagittario e delle vicine costellazioni del Serpente e dello Scudo è ricchissima di oggetti del profondo cielo, come le nebulose Laguna (M8), Trifida (M20), Aquila (M16) e Omega (M17), e l’ammasso aperto dell’Anitra Selvatica (M11). Questi oggetti e diversi altri si trovano tutti a distanze dell’ordine dei 4-6 mila anni luce, e non è un caso: appartengono a un braccio a spirale della nostra galassia diverso dal nostro – che è il Braccio di Orione – e collocato in posizione più vicina alle regioni centrali: si tratta del Braccio del Sagittario (o Braccio della Carena-Sagittario). Se immaginiamo i bracci di spirale come dei quartieri galattici, il nostro è un quartiere semiperiferico, e quello del Sagittario è un quartiere prospicente, ma più vicino al centro, da cui lo separano comunque altri 20.000 anni luce.
L’osservazione della Via Lattea nella regione del Sagittario è ostacolata dal fatto che quest’ultima è una costellazione australe, che appare bassa sull’orizzonte meridionale, ove bisogna fare i conti con le foschie e l’inquinamento luminoso. Più fortunati di noi sono gli osservatori australi che vedono tale costellazione molto più alta in cielo.
Risalendo lungo la Via Lattea, dopo avere lasciato la zona Sagittario-Serpente-Scudo, raggiungiamo la magnifica costellazione dell’Aquila, con la brillante stella Altair, dopodiché troviamo le piccole costellazioni della Freccia e della Volpetta sormontate dal Cigno, la cui forma a croce è facile da riconoscere, anche grazie alla presenza della brillante stella Deneb. In prossimità del Cigno la Via Lattea sfiora anche la costellazione della Lira ove si trova la brillantissima Vega, quinta stella più brillante del cielo. Nel cuore delle notti di luglio la Lira e il Cigno occupano le regioni zenitali, sopra la nostra testa, e proprio tra lo Scudo, l’Aquila e il Cigno, complice la maggiore altezza rispetto al Sagittario, di solito la Via Lattea si mostra al massimo del suo splendore a noi osservatori delle medie latitudini boreali. Nella costellazione del Cigno essa sembra dividersi in due, come se una valle scura attraversasse il luminoso fiume di stelle: essa è dovuta a nubi di polveri interstellari poste a migliaia di anni luce di distanza che assorbono la luce delle stelle retrostanti.
Vega ed Altair costituiscono due vertici del Triangolo Estivo, con il terzo costituito da Deneb, nel Cigno. Delle tre stelle, la più vicina a noi è Altair, a 17 anni luce. Altair è una stella nana, grande circa il doppio del Sole (per la precisione, si tratta di una stella rapidamente rotante e piuttosto schiacciata, con un raggio equatoriale pari a 2 volte quello solare, mentre quello polare è 1,6 volte maggiore). La sua luminosità supera quella del Sole di 11 volte. Anche Vega è una stella nana ma è posta più lontana, a 25 anni luce da noi, brilla 40 volte più del Sole e lo supera in dimensioni di due volte e mezzo circa (anch’essa è una stella rapidamente rotante e schiacciata con raggio equatoriale e polare rispettivamente 2,8 e 2,4 volte quello del Sole). Deneb, invece, è molto più lontana. La sua distanza è molto grande, e questo implica che sia piuttosto difficile da misurare, così che vi sono varie stime non del tutto concordanti. Assumendo come valore 2.600 anni luce – uno dei valori più attendibili proposti finora – ne risulta una stella supergigante 200.000 volte più luminosa e 200 volte più grande del Sole. Deneb, che appare come la diciannovesima stella più brillante del cielo terrestre, è la stella più lontana ed intrinsecamente più luminosa tra le prime venti, e una tra le stelle intrinsecamente più luminose tra tutte quelle visibili a occhio nudo.
La posizione in cielo delle due brillanti stelle Vega ed Altair, che paiono sui due bordi della Via Lattea, ha dato vita a una poetica leggenda orientale. Secondo tale leggenda, Vega ed Altair sono due innamorati, una tessitrice e un pastore, che sono separati dal fiume celeste, la Via Lattea, e non si possono incontrare. Senonché, una volta all’anno tutte le gazze della Terra volano in cielo e fanno un ponte sul fiume con le loro ali, permettendo ai due innamorati di incontrarsi in quella sola occasione. Quel giorno in Cina si festeggia la festa di Quxi e in Giappone di Tanabata, dedicata alle due stelle. La data esatta cambia di anno in anno in quanto dipende dal calendario lunare, come la nostra Pasqua, ma cade comunque d’estate, quando le due stelle si vedono bene.
Per quanta riguarda i pianeti del Sistema Solare, finalmente Giove e Saturno si rendono visibili in orari più comodi rispetto ai mesi passati. Entrambi i pianeti saranno in opposizione al Sole in agosto, il che implica che in luglio saranno visibili per quasi tutta la notte, soprattutto verso fine mese, seppure non molto alti sull’orizzonte in quanto si trovano nelle costellazioni dell’Acquario e del Capricorno.
Venere, nel contempo, si allontana via via dal Sole rendendosi meglio visibile nel cielo del crepuscolo serale. Intorno al 5-10 luglio si potrà tentare, nel cielo dell’aurora mattutina, anche l’assai più difficile osservazione di Mercurio. Inoltre, verso fine mese toccherà il picco lo sciame meteorico delle Delta Aquaridi, uno sciame che con un po’ di fortuna può regalare qualche bella meteora cospicua.

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Stella Altair

LA STELLA DEL MESE: Altair

Altair è la dodicesima stella più brillante del cielo e, tra le stelle visibili a occhio nudo, anche una delle più vicine al Sistema Solare, posta com’è a circa 16 anni e 9 mesi luce da noi. In particolare, è la stella più vicina a noi tra quelle visibili nel cielo estivo dalle nostre latitudini, se si esclude 61 Cygni (a 11,4 anni luce) che però è molto più debole e quasi al limite di visibilità a occhio nudo. Inoltre, la stella si avvicina al Sistema Solare alla velocità di 26 km/s, e la sua luminosità è destinata ad aumentare nel tempo fino a raggiungere la magnitudine apparente -0,53 tra 140.000 anni, allorché toccherà la minima distanza da noi (circa 9 anni luce) e sarà la terza stella più brillante del cielo dopo Sirio e Canopo.
Altair è una stella nana, come il Sole, che supera però in dimensioni: ha una forma piuttosto schiacciata dato che ruota velocemente, con un raggio equatoriale pari a 2 volte quello solare, e un raggio polare 1,6 volte maggiore. La luminosità di Altair, complice anche la maggiore temperatura superficiale che assegna questa stella alla classe spettrale A7 e le dona un colore bianco leggermente tendente all’azzurro, è 11 volte superiore a quella del nostro luminare.
Tra tutte le stelle del cielo, Altair detiene un record speciale, per illustrare il quale bisogna prenderla un pochino alla lontana. Negli ultimi decenni, gli scienziati hanno mandato alcuni messaggi radio verso diverse stelle, nella speranza che qualcuna di esse abbia pianeti abitabili su cui magari sono sorte forme di vita intelligente. Questi messaggi infatti contengono informazioni su di noi e la Terra che ci piacerebbe che gli alieni sapessero, se esistono e se (un grosso se …) sono sufficientemente affini mentalmente a noi da capire il significato di un messaggio pensato da menti terrestri. È mai arrivata una risposta? No, ed è inutile scervellarsi per comprendere la ragione di questo fatto, dato che essa è ovvia: in nessun caso c’è stato il tempo perché la risposta arrivasse! Considerando gli anni in cui i messaggi sono stati mandati, la distanza delle stelle coinvolte e il relativo tempo di viaggio delle onde radio (andata e ritorno) alla velocità della luce, la finestra per ricevere le prime risposte si aprirà alla metà degli anni ’30. Con un’eccezione (e qui sta il record): Altair! Il giorno di Ferragosto del 1983 due astronomi giapponesi, Hirabayashi Hisashi e Morimoto Masaki, mandarono un messaggio radio verso questa stella che, ricordiamolo, è protagonista della leggenda di Tanabata! Il messaggio contiene alcune informazioni su di noi, tra cui la formula di alcune molecole e tra esse … l’etanolo, in quanto si tratta di un “brindisi per extraterrestri” (è presente anche la parola che sta per “cin cin” in inglese e giapponese). Ora, calcolando che il messaggio è stato mandato ormai da parecchi anni e che Altair è una stella vicina, i conti sono presto fatti: ammesso che gli Altariani esistano e abbiano deciso di rispondere subito, senza starci troppo a pensare, la finestra per ricevere una risposta si è aperta nella seconda metà di gennaio del 2017.
Proprio allora, ricordo di avere fatto una conferenza sulla ricerca di vita nell’Universo al Planetario di Milano, nella speranza che la risposta arrivasse proprio durante la conferenza! Beh, non è arrivata … ed è molto improbabile che arrivi mai. Intanto, Altair ha un’età di un miliardo di anni circa, che sono presumibilmente pochi per permettere lo sviluppo della vita intelligente su un suo pianeta, perlomeno se guardiamo quanto c’è voluto sulla Terra. Pianeta che, peraltro, non è mai stato scoperto. A un livello più generale, le speranze di ottenere risposte sono legate all’enorme numero di stelle e pianeti esistenti nella Galassia, ed è molto improbabile riceverla dopo pochi tentativi. In ogni caso, se proviamo a immaginare che il pianeta e gli Altariani esistano, chissà cosa stanno pensando dopo il nostro messaggio: forse, indicano in cielo una stella di terza magnitudine che loro vedono in prossimità di Orione, e che è il nostro Sole (che in lingua altariana chissà come si chiama) mentre dicono: “è lì che si trovano i vini più buoni della Galassia”.

Note sull’Autore
Davide Cenadelli, PhD, è ricercatore all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) dove si occupa, tra le altre cose, di didattica e divulgazione. All’Osservatorio Astronomico, nel corso di serate prefissate, è possibile partecipare a visite guidate notturne durante le quali, in caso di bel tempo, è possibile osservare, sotto la guida di Davide o colleghi, il cielo a occhio nudo e col telescopio, compresi alcuni degli oggetti sopra menzionati, o altri, a seconda della stagione.
Per informazioni sull’Osservatorio Astronomico e per prenotare una visita guidata diurna o notturna: http://www.oavda.it

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