Missione InSight, tempesta globale di sabbia, la scoperta di un lago di acqua liquida, l’opposizione del 27 Luglio, sono solo alcuni dei temi che hanno fatto sì che nell’ultimo anno il pianeta rosso diventasse oggetto di molti approfondimenti giornalistici.
Image credit: NASA
Marte questa estate è stato protagonista di diverse cronache, a partire dalla tempesta di sabbia che ha investito il pianeta, considerata una delle più dense mai registrate. Lo testimonia anche l’ibernazione del Rover della NASA Opportunity, che da quindici anni sta esplorando la superficie marziana e che, a seguito di tale fenomeno, ha sospeso le sue attività scientifiche.
Le tempeste di sabbia sono molto frequenti, ma eventi di questa portata si registrano soltanto ogni tre o quattro anni marziani.
Anche se la tempesta di sabbia si è ormai dispersa, è possibile che uno strato di quella polvere si sia depositato sui pannelli solari del rover e stia bloccando i raggi del Sole necessari per ricaricare le sue batterie.
Purtroppo, non c’è modo di sapere se e quanta polvere possa essersi depositata e se sia quindi questo l’unico ostacolo al risveglio del rover. Probabilmente lo scopriremo nei prossimi mesi: tra Novembre e Gennaio dovrebbe aver inizio un periodo abbastanza ventoso per il pianeta e ciò potrebbe aiutare a ripulire i pannelli del rover, dando così qualche speranza a Opportunity.
Ma la notizia che più di tutte ha fatto accendere i riflettori sul pianeta rosso è arrivata il 25 Luglio, quando l’Agenzia Spaziale Italiana, in una conferenza stampa congiunta, ha annunciato un’importante scoperta: individuato un lago di acqua liquida su Marte. La scoperta ha meritato la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Science (Radar evidence of subglacial liquid water on Mars) dove sono stati resi noti i risultati dello studio del radar italiano MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) a bordo della sonda europea Mars Express.
Il lago si trova a 1,5 chilometri di profondità nella calotta polare meridionale marziana, dove le temperature sono ben al di sotto degli 0 gradi Celsius. Il fatto che l’acqua sia allo stato liquido implica la presenza di sali, che agiscono come una sorta di “antigelo” abbassando la temperatura a cui da liquida diventa solida.
Associazione LOfficina il 13 Novembre ospiterà il primo autore di questo importante studio, nonché co-responsabile del radar MaRSIS: Roberto Orosei dell’Istituto di radioastronomia dell’INAF.
Sarà una speciale occasione non solo per conoscere i dettagli di questa importante scoperta, come il metodo di ricerca, ma anche per comprendere se, come indica uno studio pubblicato recentemente su Nature Geoscience, il bacino sotterraneo può contenere ossigeno sufficiente per sostenere la vita. Finora forme di vita in grado di respirare ossigeno su Marte si ritenevano impossibili perché la sottile atmosfera del pianeta è poverissima di questo gas. Ma ora lo scenario è cambiato!