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Cercasi marziani… rigorosamente terrestri

La NASA è alla ricerca di candidati per partecipare alla sua prossima missione simulata sulla superficie di Marte in vista della prima vera esplorazione umana del Pianeta Rosso.

di Andrea Castelli

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Un particolare della Mars Dune Alpha. Credit: www.bnnbreaking.com

La NASA sta cercando un essere particolare: un “marziano”, che sia però terrestre e americano. Solo chi possiede tutti questi requisiti può candidarsi per partecipare a CHAPEA 2 (Crew Health and Performance Exploration Analog), la prossima missione terrestre che simula la permanenza di un anno sulla superficie di Marte con lo scopo di acquisire informazioni e dati biometrici molto precisi che serviranno in futuro a pianificare la prima esplorazione umana del pianeta rosso. L’equipaggio sarà composto da quattro volontari che dovranno vivere e lavorare per circa 12 mesi all’interno della “Mars Dune Alpha”, un ambiente artificiale stampato in 3D di circa 160 metri quadrati allestito presso il Johnson Space Center della NASA. La tecnologia di stampa in 3D dei futuri insediamenti marziani e lunari consentirà di evitare di spedire da terra grandi quantità di materiali da costruzione per mezzo di più lanciatori, contenendo parecchio i costi, che altrimenti sarebbero proibitivi. Questo “pezzo di Marte” ricreato sulla Terra – comprensivo di piccoli alloggi privati, cucina, servizi igienici, spazi per attività fisica e controlli medici e, naturalmente, porzioni dell’inospitale territorio marziano – simula le sfide di una reale missione sul pianeta rosso. Come in una sorta di “Grande fratello” scientifico, l’equipaggio verrà costantemente monitorato con telecamere e dovrà vedersela con la scarsità delle risorse, periodi di isolamento forzato, forte pressione psicologica, guasti alle apparecchiature, ritardi di comunicazione e altri fattori di stress ambientale che, in futuro, i primi esseri umani su Marte dovranno saper fronteggiare. Un team di medici e psicologi, con i quali l’equipaggio potrà tenersi in contatto, valuterà periodicamente le condizioni psico-fisiche di ogni membro. I compiti che l’equipaggio dovrà svolgere comprenderanno passeggiate simulate con tuta spaziale, operazioni robotiche, manutenzione dell’habitat e della strumentazione, esercizio fisico e coltivazione di piante. Questo esperimento estremo va quindi oltre gli aspetti tecnici di un viaggio verso Marte, poiché punta ad approfondire le dinamiche psicologiche e sociali di un piccolo gruppo confinato per lungo tempo in un ambiente alieno.
È chiaro quindi che Marte non fa per tutti, motivo per cui la NASA per CHAPEA 2 sta cercando cittadini statunitensi (o residenti permanenti negli USA) tra i 30 e i 55 anni, sani e motivati, non fumatori, con un’ottima conoscenza dell’inglese. Inoltre, è richiesto un master in una delle cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) conseguito presso un istituto accreditato e almeno due anni di esperienza professionale nell’ambito di tali settori scientifici o un minimo di mille ore di pilotaggio di un velivolo. Saranno ritenuti idonei anche i candidati che hanno lavorato almeno due anni per un programma di dottorato in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, oppure laureati in medicina o persone che hanno ottenuto la qualifica di piloti collaudatori. A patto che abbiano maturato un’adeguata esperienza professionale di almeno quattro anni, anche gli ufficiali militari potranno essere ammessi. L’agenzia spaziale statunitense aggiunge però un ultimo, importante criterio di selezione: “avere un forte desiderio di avventure uniche e gratificanti e interesse a contribuire al lavoro della NASA per preparare il primo sbarco umano su Marte”. I partecipanti a CHAPEA 2 saranno infatti la testimonianza di ciò che l’umanità può ottenere quando curiosità, coraggio e scienza convergono verso il più ambizioso degli obiettivi: portare l’uomo a vivere su un altro pianeta. I risultati di CHAPEA 2 consentiranno quindi di affinare sempre più le conoscenze necessarie alla progettazione di tutti i sistemi di sopravvivenza in relazione alla salute e alle prestazioni fisiche dell’equipaggio e saranno decisamente utili per l’elaborazione di protocolli e strategie per la riduzione dei rischi da adottare in vista di reali missioni esplorative di lunga durata.
La deadline da rispettare per presentare domanda sarà il prossimo 2 aprile 2024. Don’t miss it!

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