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L’eclissi di Talete

Una storica eclissi totale di Sole, avvenuta il 28 maggio 585 a.C., venne predetta con ogni probabilità da Talete di Mileto e pose fine a una battaglia tra Medi e Lidi in Anatolia.

di Andrea Castelli 

[…] nel corso di una battaglia, improvvisamente il giorno si fece notte. Questo fenomeno era stato preannunciato agli Ioni da Talete di Mileto, indicando quello stesso anno in cui effettivamente avvenne. […]

Così scrisse il grande storico Erodoto di Alicarnasso nelle sue “Storie” per documentare un evento astronomico destinato a segnare la storia del pensiero scientifico: la previsione dell’eclissi totale di Sole del 28 maggio 585 a.C. da parte di Talete di Mileto, uno dei padri fondatori della scienza e della filosofia occidentale. Altri storici, come Diogene Laerzio, fecero riferimento alla predizione citando testimonianze di Senofane, contemporaneo di Talete, di Eraclito e Democrito. Molto probabilmente si trattò della prima previsione in assoluto di un’eclissi solare. Questo suggestivo evento astronomico si verifica quando la Luna si interpone perfettamente tra il Sole e la Terra, oscurando completamente il disco solare per alcuni minuti in una stretta fascia della superficie terrestre, chiamata “fascia di totalità”.

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Rappresentazione artistica di un’eclissi di Sole (oggetti non in scala). Credit: astrogeo.va.it

Sorvolando sulle difficoltà legate all’esatta datazione di un avvenimento storico così remoto, sappiamo da diverse altre fonti storiche che l’evento astronomico si verificò durante una delle battaglie finali di una lunga guerra tra Medi e Lidi, due potenti regni dell’Asia Minore. Applicando a ritroso il nostro calendario gregoriano, l’episodio risale appunto al 28 maggio 585 a.C. Secondo quanto riportato da Erodoto, mentre i due eserciti erano impegnati a combattere, il cielo si oscurò improvvisamente, spaventando entrambi gli schieramenti. Ritenendo che si trattasse di un segno divino, i due eserciti deposero le armi e fecero pace. Al di là del risvolto socio-politico comunque di notevole importanza storica, l’episodio è diventato uno dei simboli della nascita del pensiero scientifico in occidente, dal momento che rappresenta il passaggio da una visione mitologica del cosmo a una concezione razionale e scientifica; è una testimonianza del potere della conoscenza e dell’ambizione umana di comprendere il cielo e di organizzare la realtà attraverso il pensiero razionale. Oggi, grazie alle moderne nozioni di meccanica celeste e ai relativi modelli numerici, possiamo confermare con sicurezza che un’eclissi solare totale ebbe effettivamente luogo il 28 maggio del 585 a.C., nel tardo pomeriggio, in Anatolia (l’attuale Turchia), regione ritenuta il luogo della battaglia.

Ma nel VI secolo a.C. quali furono realmente le conoscenze che Talete avrebbe potuto usare per arrivare a questa previsione? La questione è complessa e coinvolge astronomia, matematica e cultura del tempo. Alcuni storici ritengono improbabile che, con le conoscenze astronomiche dell’epoca, si potessero prevedere con precisione luogo, data e ora di un’eclissi solare totale; pertanto, la “previsione” di Talete potrebbe essere stata più un’erudita intuizione che una vera e propria previsione astronomica o, addirittura, una successiva esagerazione storiografica. Infatti, non si può escludere che il racconto di Erodoto, scritto oltre un secolo dopo i fatti, abbia contribuito a enfatizzare, eroicizzandolo un po’, il ruolo di Talete. Non è però da escludere che lo studioso di Mileto conoscesse il ciclo di Saros, ovvero un periodo di circa 18 anni, 11 giorni e poco più di 8 ore trascorso il quale Sole, Terra e Luna si trovano quasi esattamente nella medesima posizione reciproca e, perciò, possono ripetersi quasi identiche le stesse eclissi lunari e solari. La scoperta di tale ciclo, risalente a circa 2700 anni fa, si deve ai Caldei, gli abitanti della parte meridionale della Mesopotamia. Tuttavia, i cicli di Saros non consentono di prevedere con precisione il luogo in cui sarà visibile l’eclissi né di sapere se sarà totale, anulare o parziale. Può però suggerire il possibile verificarsi del fenomeno in una certa data con un margine di errore accettabile per l’epoca. Anche gli Egizi, possedendo un calendario solare estremamente preciso, potrebbero essere stati d’aiuto a Talete. Conoscendo infatti il ciclo delle fasi lunari, è plausibile che il filosofo di Mileto avesse compreso che le eclissi solari si verificano solamente nella fase di novilunio e quelle lunari in plenilunio. Basandosi su un’analisi approfondita delle fonti antiche e sulle evidenze storiche e astronomiche disponibili all’epoca, lo storico della scienza Willy Hartner ha proposto un approccio diverso: Talete avrebbe potuto determinare l’anno dell’eclissi in base sì al ciclo di Saros – la possibilità che Talete abbia avuto accesso a queste informazioni è realistica, poiché la Babilonia e la Grecia erano collegate da scambi culturali e scientifici, soprattutto grazie a rotte commerciali attraverso l’Asia Minore – ma anche basandosi su osservazioni registrate a Mileto a partire da secoli prima della nascita di Talete che avrebbero permesso al filosofo di calcolare i periodi di ritorno delle eclissi solari. Lo studio di Hartner fornisce una visione più razionale e scientifica di Talete rispetto alla tradizionale interpretazione leggendaria. Invece di essere considerato un “mago” o un “profeta”, Talete riveste il ruolo dello scienziato ante litteram che, attraverso l’osservazione empirica e la matematica, è riuscito a prevedere un fenomeno astronomico significativo. Il fatto realmente degno di nota è proprio che le fonti storiche parlano di previsione: l’eclissi non sarebbe perciò un caso fortuito, ma un esempio di come l’antico pensiero scientifico abbia cominciato a formarsi cercando regolarità nei fenomeni fisici e leggi matematiche generali in grado di spiegarli e prevederli. Grazie alle intuizioni di Talete, si iniziarono a gettare le basi per la successiva nascita di una vera e propria scienza astronomica.

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