Per la prima volta nella storia dell’astronomia è stata osservata sia con le onde gravitazionali sia con le onde elettromagnetiche la fusione di due stelle di neutroni, aprendo così l’era dell’astronomia multimessaggero.
Il 16 ottobre 2017 la comunità scientifica, all’interno di tre eventi simultanei tenuti a Whashinton, Monaco e Venezia, presenta nuovi sviluppi nell’ambito dell’astronomia gravitazionale e annuncia la nascita di una nuova era per l’esplorazione dell’universo: l’astronomia “multimessaggero”.
Tutto ha inizio il 17 agosto 2017 quando, a una distanza di 130 milioni di anni luce dalla Terra, dalla galassia NGC4993, in direzione della costellazione dell’Idra, un segnale gravitazionale è stato registrato dagli interferometri americani LIGO e dall’italiano VIRGO. L’evento che ha scatenato il segnale è stato la fusione di due stelle di neutroni; degli astri incredibilmente densi che vengono a generarsi dal collasso di stelle molto massicce che terminano la loro vita con esplosioni di supernova. La coalescenza delle due stelle di neutroni ha provocato l’emissione di un lampo di luce, sotto forma di raggi gamma, che è stato osservato nello spazio circa due secondi dopo la registrazione di segnali delle onde gravitazionali dal satellite Fermi della Nasa e quindi confermato dal satellite Integral dell’ESA. I telescopi di tutto il mondo, allertati da questi due segnali, si sono così concentrati su quella porzione di cielo di 28 gradi quadrati, rivelando non solo le onde gravitazionali e i raggi gamma prodotti, ma anche altri tipi di radiazione legati sempre allo stesso violento fenomeno astronomico. È la prima volta che un evento cosmico viene osservato sia nelle onde gravitazionali che elettromagnetiche, avviando così l’era dell’astronomia multimessaggero, un nuovo approccio per lo studio dell’universo.
Il 16 ottobre 2018, a un anno dallo storico annuncio, LOfficina del planetario ospiterà due ricercatori coinvolti nella scoperta e nella rivelazione della controparte elettromagnetica: Silvia Piranomonte e Andrea Melandri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, due dei protagonisti di questa scoperta epocale. Sarà un’incredibile occasione per immergersi nella neonata astronomia multimessaggero e comprendere così gli sviluppi futuri nello studio dell’universo.
Contributo multimediale fonte NASA Goddard: