Solstizio d’inverno alle porte e Marte protagonista del cielo.
di Davide Cenadelli.
Il mese di dicembre si apre con l’opposizione di Marte, il giorno 8. Si tratterà di un’opposizione intermedia tra quelle perieliche – in cui il pianeta è più vicino alla Terra e appare più brillante in cielo e più grande al telescopio – e quelle afeliche, col pianeta più lontano. Marte appare tra le corna della costellazione del Toro. Basso verso oriente la sera, culmina altissimo, non lontano dalle regioni zenitali, nelle ore centrali della notte. La mattina presto del giorno 8, tra le sei e le sette circa, verrà occultato dalla Luna, sebbene i due corpi celesti saranno bassi sull’orizzonte nordoccidentale. Tra Marte e la Luna sembra esistere una liason speciale: questa occultazione capita proprio nel giorno dell’opposizione del pianeta, così come il giorno 27 luglio 2018, quando ci fu un’altra opposizione di Marte (perielica, peraltro!) e la Luna, che appariva vicina al pianeta in cielo, andò in eclisse totale, nientemeno che la più lunga del secolo. Fu uno spettacolo meraviglioso, che magari alcuni di voi ricorderanno.
Giove sarà ancora ben visibile per tutta la prima parte della notte, mentre la visibilità di Saturno sarà ridotta a poche ore dopo il tramonto. Venere rimarrà sostanzialmente invisibile dopo la congiunzione superiore col Sole dello scorso ottobre. Aumentando lentamente la sua elongazione dal Sole, verso fine mese si potrà in realtà tentare l’osservazione, allorché comincerà a fare capolino nelle luci del tramonto, in attesa di raggiungere condizioni di visibilità decisamente migliori nei prossimi mesi.
Dopo avere osservato i pianeti, passiamo al cielo stellato. Levando lo sguardo alla regione dello zenit, verso l’ora di cena appare la costellazione di Andromeda con la celebre Galassia di Andromeda o M31, che con cielo terso e scuro è visibile a occhio nudo e, trovandosi nella regione zenitale, è nelle migliori condizioni possibili di osservazione. Conviene tentare l’osservazione più o meno tra metà mese e Natale, allorché non c’è il disturbo dovuto alla luce lunare. La Galassia di Andromeda è in rotta di collisione con la nostra, ma non è il caso di preoccuparsi. Intanto, la collisione avverrà tra circa 3 miliardi di anni … inoltre non bisogna pensare a scontri fisici tra stele e pianeti, che sono praticamente impossibili, in quanto le galassie sono fatte principalmente di vuoto. Si tratterà di uno scontro gravitazionale, senza conseguenze per i singoli corpi celesti. In pratica le due galassie si attraverseranno, venendo deformate gravitazionalmente, per poi rimbalzare e ri-fondersi in un’unica galassia in un’epoca successiva.
Verso est-nordest già col primo buio vediamo le costellazioni dell’Auriga e del Toro, avanguardia delle costellazioni invernali, mentre intorno all’ora di cena va a sorgere Orione, che poi dominerà la ribalta celeste nel pieno della notte con i suoi cani, il Cane Maggiore e il Cane Minore. Orione è facilmente riconoscibile per le tre stelle della cintura, Mintaka, Alnilam e Alnitak, che nella tradizione popolare sono identificate in vari modi, tra cui i tre Re Magi. Giusto per restare in tema natalizio, nella costellazione del Cancro, che in questa stagione sorge in serata un po’ sul tardi, ma è ben visibile in tarda notte, troviamo l’ammasso aperto del Presepe o M44, un ammasso di stelle posto a 610 anni luce di noi e visibile anche o occhio nudo come una debole macchiolina di luce. A est di Orione, e anch’essa visibile un po’ sul tardi, c’è la costellazione dell’Unicorno, non molto appariscente perché manca di stelle brillanti, ma, attraversata dalla Via Lattea, è molto ricca sul versante nebulare. Oltre alla celebre Nebulosa Rosetta, ospita al suo interno anche la Nebulosa Cono, uno dei soggetti preferiti dagli astrofotografi, e vicino a lei si trova – tornando allo spirito natalizio – l’ammasso Albero di Natale. Entrambi sono situati a 2.600 – 2.700 anni luce di distanza.
LA STELLA DEL MESE: ALNITAK
Alnitak è la più orientale (quella a sinistra) tra le tre stelle della Cintura di Orione. Condivide con Mintaka, la più occidentale (destra), una distanza di 1.200-1.300 anni luce, mentre Alnilam, quella in centro, è decisamente più lontana (2.000 anni luce). A una distanza simile si trova la celebre Nebulosa di Orione, a sua volta compresa in un complesso sistema di nubi molecolari giganti che si estende alle zone di cielo prospicienti. Queste nebulose hanno dato origine a molte stelle di grande massa e luminosità che, come tipico per stelle di questo tipo dalla vita relativamente breve, si trovano ancora nei pressi dei loro luoghi natii, formando l’associazione stellare Orion OB1, cui appartiene anche la nostra Alnitak così come le altre due stelle della Cintura di Orione.
Alnitak ha magnitudine apparente 1,77, dunque è abbastanza luminosa a occhio nudo, ma non luminosissima. Si tratta di un sistema triplo, costituito da tre stelle caldissime – di colore blu – di classe spettrale O9.5, B0 e B1. La più luminosa delle tre, di classe O9.5, brilla come 250.000 soli ed è in assoluto la stella di classe O più luminosa del cielo notturno. Il suo diametro supera quello del Sole di 20 volte e la massa di ben 33 volte, rendendola candidata a formare, alla fine della sua vita, un buco nero.
Tra le attrattive di questa stella, oltre alla luminosità intrinseca eccezionale e alla facile riconoscibilità in cielo, rientra senza dubbio la bellezza del nome. Si tratta di uno dei magnifici nomi stellari che riempiono il cielo invernale: Alnitak, Alnilam, Aldebaran, Betelgeuse, Rigel, Sirio, Wezen, Adhara, Aludra e molti altri …
Note sull’Autore
Davide Cenadelli, PhD, è ricercatore all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) dove si occupa, tra le altre cose, di didattica e divulgazione. All’Osservatorio Astronomico, nel corso di serate prefissate, è possibile partecipare a visite guidate notturne durante le quali, in caso di bel tempo, è possibile osservare, sotto la guida di Davide o colleghi, il cielo a occhio nudo e col telescopio, compresi alcuni degli oggetti sopra menzionati, o altri, a seconda della stagione.