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07/11/2019 – L’infinito e la visione astronomica di Giacomo Leopardi

Il fascino e la vertigine dell’immensità dell’universo catturò l’attenzione di Giacomo Leopardi fin dalla sua prima giovinezza, fino a diventare una nota fondamentale della sua poetica. Ma quanto era consapevole in lui, in termini scientifici, la visione astronomica del suo tempo? Quale concezione aveva dell’infinito, come possibile carattere dell’universo fisico?

Marco Bersanelli:

è professore ordinario di Astronomia e Astrofisica e direttore della Scuola di Dottorato in Fisica, Astrofisica e Fisica Applicata presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa di Cosmologia e in particolare di misure del Fondo Cosmico di Microonde (CMB), la prima luce dell’universo. É fra gli iniziatori e fra i principali responsabili scientifici della missione spaziale Planck dell’ESA, lanciata il 14 Maggio 2009, la quale ha ottenuto risultati con precisione senza precedenti per la cosmologia e all’astrofisica millimetrica. É Direttore Scientifico di Euresis, è stato membro del Consiglio Scientifico dell’INAF (2005-06), dal 2003 è vice-presidente del Consorzio Inter-Universitario di Fisica Spaziale e nel 2010 ha fatto parte del Search Committee per l’ANVUR. Dal 2011 fa parte della Delegazione Italiana nel Science Program Committee (SPC) dell’ESA. Dal 2012 è presidente della Fondazione Sacro Cuore per l’Educazione dei Giovani.

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