La Cina: cinquemila anni di civiltà nei quali si sono succedute numerose grandi dinastie di imperatori. Ognuno di essi considerava il proprio potere frutto di un mandato divino, e la religione funeraria prevedeva per loro un posto riservato nel “palazzo del cielo”, la regione delle stelle circumpolari. Di conseguenza, le tombe degli imperatori cinesi contengono espliciti riferimenti astronomici e topografici, collegati anche alle idee tradizionali sul paesaggio tipiche di questa civiltà (il cosi’ detto feng-shui). In particolare, il primo imperatore di Qin iniziò la tradizione – poi seguita dagli imperatori Han – di costruire giganteschi tumuli di terra compatta (talvolta detti “piramidi cinesi”) accompagnati da palazzi funerari sotterranei pieni di statue o statuine di terracotta riproducenti il mondo reale. La conferenza esplora i legami con l’astronomia e con il paesaggio di questi affascinanti monumenti.
Giulio Magli:
astrofisico, ordinario di Archeoastronomia al Politecnico di Milano, noto divulgatore e direttore del laboratorio di divulgazione scientifica FDS, si è occupato per molti anni di astronomia e paesaggio nell’antico Egitto.