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Osservazione guidata del cielo

A cura di Lorenzo Caccianiga
INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

DALLA TERRA ALLE STELLE: LE DISTANZE COSMICHE

Quanto sono vicine due stelle nel cielo? Sembra facile rispondere a questa domanda: se sono in posizione diametralmente opposta, come la stella polare e Acrux, la stella più brillante della Croce del Sud, saranno lontane. Se sono parte della stessa costellazione, saranno vicine. Ma il cielo inganna, schiacciando tutte le stelle su quella che sembra essere una cupola e che invece ha una profondità, per noi impercettibile.

In realtà, la gran parte delle stelle che vediamo ad occhio nudo sono vicinissime (in termini astronomici), più di quanto possiamo pensare. Allo stesso tempo, alcune sono invece molto lontane e capire perché ci siano queste pecore nere e cosa le renda speciali ci può aiutare a capire di più la diversità degli oggetti celesti e perché a volte è così complesso studiarli.

Lorenzo Caccianiga, Classe 1988, da sempre appassionato di ogni tipo di scienza ma alla fine fisica batte tutti, si iscrive all’università di Milano e ottiene la laurea triennale nel 2010. Come lavoro di tesi seleziona cataloghi di galassie attive candidabili ad essere sorgenti di raggi cosmici di altissima energia.

Lavora nell’ambito dell’osservatorio di raggi cosmici Pierre Auger, il più grande del mondo, facendo la tesi magistrale in erasmus a Parigi per poi essere assunto come post-doc dalla TUM di Monaco per lavorare oltre che sui raggi cosmici anche sui neutrini di alta energia visti da IceCube. E nel tempo libero cosa fa? Si diverte tantissimo a fare divulgazione, e questa è una certezza.

Poi suona, compone e canta canzoni accompagnandosi con chitarra e armonica senza dimenticare la sua passione per la fotografica e le stelle, che non manca di osservare con il suo telescopio.

Attività astronomica di osservazione della volta celeste proiettata dal planetario, Zeiss IV, la macchina delle stelle progettata dalla storica azienda tedesca Zeiss. Planetario è infatti il nome della macchina e anche dell’edificio che la ospita, il Civico Planetario di Milano.