Cent’anni fa, il 2 Gennaio 1920, nasceva Isaac Asimov. Grazie alla sua sconfinata abilità, ha elevato la fantascienza al rango di grande letteratura, rivoluzionandola completamente.
Isaac Asimov. Image credit: https://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/
Ideatore di mondi fantastici, visionario viaggiatore del tempo e creatore di incredibili suggestioni: tutto questo era Isaac Asimov, nato nel piccolo paese russo di Petroviči nella regione di Smolensk proprio cento anni fa, il 2 Gennaio 1920. In verità, la data di nascita è incerta, ma è stata convenzionalmente fissata quel giorno. Emigrato con i genitori a soli tre anni d’età a New York, nel quartiere di Brooklyn, cresce tra i giornali e le riviste che riempiono gli scaffali dell’edicola gestita dal padre, ma viene folgorato principalmente da Amazing e Astounding. A soli quattordici anni pubblica sul giornale della scuola Little Brothers, la sua prima storia. A diciannove anni, nel 1939, consegue la laurea in Chimica presso la Columbia University ed esordisce ufficialmente nel mondo della letteratura, pubblicando Naufragio al largo di Vesta sulla rivista Astounding Stories. Ma è sulle testate Astonishing Stories e Super Science Fiction, entrambe dirette da Frederik Pohl, che vedranno la luce i celebri racconti sui robot positronici, preludio ai romanzi dell’indimenticabile “Ciclo dei Robot”.
La carriera accademica prosegue e nel 1948 consegue il dottorato in biochimica e poi diventa docente presso l’Università di Boston. Da accademico affermato, mantiene comunque sempre vive le collaborazioni con le riviste di fantascienza, fino alla pubblicazione del suo primo romanzo, Paria dei cieli nel 1950. Si apre così il decennio d’oro per lo scrittore: in quegli anni vengono infatti pubblicati romanzi immortali come Il tiranno dei mondi, Le correnti dello spazio e Abissi d’acciaio, oltre alla Trilogia della Fondazione. Nel 1952 esce anche Lucky Starr, il vagabondo dello spazio, primo romanzo della fortunata serie per ragazzi su Lucky Starr e pubblicata con lo pseudonimo di Paul French.
Grazie ad Asimov, la fantascienza, in passato ritenuta un genere di consumo privo di contenuti, assume una dimensione e un valore diverso, poiché inizia ad essere supportato da una plausibilità scientifica e il linguaggio utilizzato risulta spesso derivato proprio dalla scienza. Asimov inizia poi, nel decennio 1960-1970, anche una longeva attività di divulgazione scientifica, interrompendo la sua attività didattica. Scrive numerosi saggi di chimica, fisica e astronomia.
Negli anni Ottanta, Asimov torna alla fantascienza: decide infatti di riprendere in mano il “Ciclo della Fondazione” e di continuare a scrivere racconti per il “Ciclo dei Robot”. Nel 1983 escono L’orlo della Fondazione e I robot dell’alba e, tra il 1985 e il 1988, I robot e l’Impero, Fondazione e Terra, Preludio alla Fondazione e Nemesis.
La sua vita si conclude il 6 Aprile 1992 a causa di un arresto cardiaco, probabilmente dovuto al fatto che lo scrittore era stato infettato dall’HIV durante una trasfusione di sangue nel 1983, ricevuta in seguito ad un’operazione di bypass cardiaco.
Vale la pena ricordare come nelle opere fantascientifiche di Asimov compaiano spesso visioni futuristiche e riflessioni sociologiche sul destino dell’umanità intera: ammonimenti finalizzati a mettere in guardia il genere umano al fine di evitare l’estinzione e la distruzione del pianeta. La già menzionata Trilogia della Fondazione, che raccontano del declino e della caduta dell’Impero Galattico, è un vivido esempio di questa sua riflessione visionaria – spesso negativa – sul futuro dell’umanità. Trovano posto nella trilogia anche accenni a “nuove scienze”, come la psicostoriografia, una scienza immaginaria nata dall’unione di matematica e sociologia, in grado di prevedere quale sarà il comportamento più probabile delle masse. Non da ultimo, nelle opere sui robot, Asimov enuncia le sue tre leggi della robotica che, nel corso degli anni, hanno ispirato esperti di robotica, intelligenza artificiale e cibernetica.