PILLARS OF CREATION

PILLARS OF CREATION

PILLARS OF CREATION
James Webb Space Telescope

SOGGETTO: i Pilastri della Creazione. Costituiscono il “cuore” della ben più vasta Nebulosa Aquila, situata a 6500 anni luce di distanza da noi nella costellazione del Serpente (coda). Anche se sembrano imponenti sculture di roccia in un paesaggio desertico, in realtà sono colonne di gas e polveri in continua trasformazione.

ARTISTA: il James Webb Space Telescope (JWST), realizzato dalla NASA con il contributo delle agenzie spaziali europea e canadese, è un sofisticato osservatorio spaziale progettato per esplorare l’universo attraverso la luce infrarossa. Si tratta del più grande telescopio mai lanciato nello spazio e, grazie alla sua elevata risoluzione e sensibilità, è in grado di osservare oggetti incredibilmente lontani, deboli e antichi. Ciò lo rende uno strumento fondamentale per studiare numerosi aspetti dell’astronomia e della cosmologia, come l’origine delle prime stelle e galassie nell’universo primordiale e le atmosfere di esopianeti potenzialmente abitabili. Il telescopio è stato lanciato il 25 dicembre 2021 per mezzo di un razzo Ariane 5 dal centro spaziale di Kourou, nella Guyana francese. Nel gennaio 2022 ha raggiunto la sua posizione operativa: un’orbita attorno al punto di Lagrange L2 del sistema Sole-Terra, a circa 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

INFORMAZIONI SULLA FOTO: è una delle fotografie astronomiche più iconiche in assoluto, una vera e propria opera d’arte. I Pilastri della Creazione sono una regione di formazione stellare e proprio gli astri appena nati, le piccole sfere rosso brillante, sono i protagonisti di questa immagine (gli otto “raggi luminosi” attorno a loro sono un fenomeno di diffrazione della luce causato dalla particolare struttura del telescopio). Quando all’interno dei pilastri si accumula abbastanza materia, la gravità fa collassare queste nubi che, scaldandosi, cominciano a brillare: nasce così una stella. Sui bordi dei pilastri si vedono alcune linee luminose ondulate: sono getti velocissimi di gas che scolpiscono l’ambiente circostante. Le stelle che li generano sono giovanissime, poche centinaia di migliaia di anni, e caldissime. Anche se la luce infrarossa permette di “vedere attraverso” la polvere meglio della luce visibile, in questo caso c’è ancora troppo gas per poter vedere le galassie lontane sullo sfondo. La luce delle giovani stelle si riflette sulla polvere, illuminandola e mettendo in risalto ciò che accade all’interno della nube.

CURIOSITÀ: il telescopio spaziale Webb è dotato di uno specchio primario composto da 18 segmenti esagonali in berillio rivestiti d’oro che formano una superficie riflettente complessiva di 6,5 metri di diametro, dalla caratteristica forma di alveare. A differenza dell’Hubble Space Telescope, che opera principalmente nel vicino ultravioletto, visibile e vicino infrarosso, Webb è progettato per osservare a lunghezze d’onda più lunghe, ovvero nel medio e vicino infrarosso. Per funzionare correttamente, il telescopio deve operare a temperature estremamente basse, inferiori a 50 kelvin (-223 °C), così da evitare che il calore emesso dallo strumento stesso rechi disturbo alle osservazioni. A tale scopo, Webb è dotato di uno schermo solare a cinque strati che lo protegge efficacemente dal calore irradiato dal Sole, dalla Terra e dalla Luna.

Data di rilascio: 19 ottobre 2022
Con “data di rilascio” si intende il momento in cui un’immagine astronomica viene resa pubblica, ovvero quando diventa disponibile sui siti ufficiali per la visualizzazione e la distribuzione.

Image credit: NASA, ESA, CSA, STScI, image processing Joseph DePasquale (STScI), Anton M. Koekemoer (STScI), Alyssa Pagan (STScI)