Gennaio, primo mese interamente compreso nell’inverno astronomico.
Di Davide Cenadelli.
E’ il mese di mezzo tra i tre dell’inverno meteorologico, che comprende per convenzione dicembre, gennaio e febbraio.Insomma, siamo in pieno inverno e nessuna sorpresa che le costellazioni invernali dominino il cielo. Dopo un precoce tramonto in cui le costellazioni autunnali fanno ancora una fugace apparizione, ecco salire alla ribalta Orione, il Toro, l’Auriga, i Gemelli, e poi i cani di Orione, il Maggiore e il Minore, insieme ad altre costellazioni meno appariscenti come Eridano e l’Unicorno.
Mese di stelle, gennaio. Nel cuore dell’inverno possiamo vedere più stelle brillanti che in qualsiasi altra stagione: appaiono infatti Sirio, la stella più brillante del cielo notturno, Capella, la sesta, Rigel, la settima, Procione, l’ottava, Betelgeuse, la decima, e Aldebaran, la quattordicesima, per citare solo quelle più brillanti della magnitudine 1. E le costellazioni che contengono questi gioielli celesti sono tra le più spettacolari e fascinose. Si tratta di costellazioni antichissime, come Orione e il Toro, già usate dai Sumeri che vi vedevano Gilgamesh che combatte il Toro celeste. Secondo i Greci, invece, Orione era un gigantesco cacciatore dell’Isola di Chio, il più grande e il più bello tra gli uomini, che andava a caccia coi suoi cani, rappresentati nelle costellazioni del Cane Maggiore, ove sfolgora Sirio, e Minore, ove fa bella mostra di sé Procione. Orione con i suoi cani cacciava la Lepre, rappresentata da una costellazione sotto i piedi del gigante e di fianco al Cane Maggiore, e un giorno si imbatté nelle Pleiadi, sette sorelle bellissime, di cui si innamorò. Tale amore però non era corrisposto, e, perché potessero sfuggire alla corta indesiderata, gli dei le trasformarono in colombe e le Pleiadi volarono in cielo, dove divennero stelle. Orione si dovette accontentare di dedicarsi all’arte venatoria, in cui eccelleva. Un giorno, però, si vantò di essere capace di uccidere qualsiasi animale sulla Terra, al che Gea, la dea della Terra, si indignò e fece uscire dalla Terra uno Scorpione che punse il gigante a morte. (Esistono in verità varianti di questo mito, che coinvolgono altri personaggi, come Artemide, la dea della caccia, ma la storia non è molto differente.)
Alla fine Orione fu ammesso tra le costellazioni del cielo, a lo stesso destino toccò ai suoi cani e alla lepre, nonché allo Scorpione, che fu però posto in cielo in posizione opposta a Orione, dati i trascorsi non amichevoli tra i due, così da stare a distanza di sicurezza. Anzi, per la precisione, Orione e lo Scorpione non sono esattamente opposti. In posizione opposta a Orione c’è Ofiuco, e lo Scorpione è un po’ spostato a sud rispetto a quest’ultimo. Se infatti le due costellazioni fossero opposte, l’una sorgerebbe mentre l’altra tramonta, e seppur fugacemente si vedrebbero. Grazie al fatto che lo Scorpione è un po’ più a sud, una delle due costellazioni comincia a sorgere solo dopo che l’altra è tramontana, e i due personaggi non si vedono del tutto, nemmeno di striscio. (Dalle medie latitudini australi, invece, Orione e lo Scorpione sono per breve tempo entrambi visibili, ma i Greci, pur ottimi navigatori, non arrivarono a vedere il cielo da quelle parti. Chiaramente, i due personaggi si vedono insieme dallo spazio, ma anche lì i Greci non sono andati.)
E le Pleiadi? Sono in cielo anche loro. Essendo poste a nordovest di Orione, a causa della rotazione terrestre sembrano scappare, mentre Orione sembra inseguirle anche in cielo, con la sagoma del Toro sbuffante che si para in mezzo e sembra proteggerle. Similmente, la lepre, posta a ovest del Cane Maggiore, sembra fuggire e il cane braccarla, senza prenderla mai.
LA STELLA DEL MESE: ALFA CAMELOPARDALIS
Avete presente quelle stelle piuttosto deboli, che si vedono solo con cielo ben buio, e che quando pure si vedono, non attirano affatto l’attenzione, ma magari hanno qualche ragione per cui sono davvero interessanti? Ecco, io ne vado pazzo, e dopo avere proposto nel cielo di gennaio dello scorso anno una di loro, Epsilon Eridani (magnitudine apparente 3,74) ora ne propongo un’altra, Alfa Camelopardalis, pure poco appariscente, anzi ancora più debole, con la sua magnitudine apparente di 4,29. Ma cos’ha di speciale questa stella? La sua magnitudine assoluta visuale è -7,1, e già ci siamo spiegati: si tratta di una stella luminosissima (circa 60 mila volte più del Sole in tale regione spettrale) e pertanto lontanissima, se la vediamo debole. Un po’ il contrario di Epsilon Eridani, che appare debole nonostante sia vicina (10,5 anni luce), perché debole lo è realmente (1/3 del Sole la sua luminosità).
Alfa Camelopardalis dista invece 6.000 anni luce, il che la rende una delle stelle più lontane visibile a occhio nudo. Ma non è finita: è una delle poche stelle di classe O (la sua classe spettrale è O9 e la classe di luminosità Ia, quella delle supergiganti più luminose). In effetti, data l’altissima temperatura superficiale di 29.000 K, emette molta più energia nell’ultravioletto che nel visibile, e se, come è giusto fare, consideriamo anch’essa, la luminosità intrinseca di questa stella risulta essere 676.000 volte quella del Sole. Tra le stelle visibili a occhio nudo così, sui due piedi, mi vengono in mente solo Alnilam in Orione e Naos nella Poppa di luminosità intrinseca comparabile. Andiamo quindi a cercare questa stella eccezionale nelle quiete notti invernali: si trova circa a metà strada tra la Stella Polare e Capella. Quando vedremo la sua luce fioca, sappiamo che arriva da abissi di spazio difficili da immaginare e che, per arrivare ora sulla Terra, ha cominciato il suo viaggio intorno al 4.000 a.C.
Note sull’Autore
Davide Cenadelli, PhD, è ricercatore all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) dove si occupa, tra le altre cose, di didattica e divulgazione. All’Osservatorio Astronomico, nel corso di serate prefissate, è possibile partecipare a visite guidate notturne durante le quali, in caso di bel tempo, è possibile osservare, sotto la guida di Davide o colleghi, il cielo a occhio nudo e col telescopio, compresi alcuni degli oggetti sopra menzionati, o altri, a seconda della stagione.
Per informazioni sull’Osservatorio Astronomico e per prenotare una visita guidata diurna o notturna: http://www.oavda.it