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Aniello Mennella

M

i piace viaggiare, specie in bicicletta o a piedi. La montagna d’inverno, d’estate e pure vista da dentro, nella sua pancia umida e fangosa. Mi piace il mare, soprattutto starci dentro oppure sopra, a pelo d’acqua e di vento. Mi piacciono la birra belga e il vino sardo, da solo o accompagnato a pecorino e pane carasau. È bella la musica, quasi tutta, ma soprattutto il jazz, che amo suonare con pessimi risultati. Mi piacciono le chitarre, che colleziono in modo compulsivo spendendo un sacco di soldi. Forse farei meglio a regalarle a qualcuno bravo a suonare. Mi piace ancora dormire in tenda o sotto le stelle, ma non ho più il fisico, e la mattina sono spezzato in due dal sonno e dal mal di schiena. Stravedo per la mia famiglia e mi piace la varia umanità, ma anche starmene per conto mio, a fare l’orso guardando il mondo come da un balcone.

Mi piace la fisica, tutta quanta. Mi piace farla, insegnarla e raccontarla. Per un gioco del destino condito da birra e serate a suonare nei locali sono finito a studiare cosmologia, la scienza dell’universo. Ma avrebbe potuto essere elettronica, meccanica quantistica o fluidodinamica che sarebbe stato lo stesso.

Mi piacerebbe un giorno vedere la Terra da fuori e la moltitudine di stelle attorno a me. Ma sarà per un’altra volta.

Professore ordinario Università Statale di Milano

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